L’EUROPA IMMUNITARIA!!!

L’Europa continua a mostrare profonde crepe nella sua architettura democratica, e il caso Salis rappresenta uno degli esempi più eclatanti e preoccupanti di questa crisi. Salis, accusata di aver commesso reati in Ungheria, è stata salvata grazie a un’immunità parlamentare ottenuta per una sola votazione di scarto. Questo episodio evidenzia non solo le tensioni politiche interne, ma anche un cortocircuito istituzionale che mina la credibilità dell’intero sistema comunitario.
Il nocciolo della questione risiede nella motivazione ufficiale che ha portato a concedere l’immunità: l’Ungheria, sebbene membro a pieno titolo dell’Unione Europea e dell’area Schengen, non viene ritenuta sufficientemente democratica da garantire un processo equo. Questo paradosso istituzionale solleva dilemmi cruciali sull’integrità del sistema europeo e sui criteri di adesione agli organismi comunitari.

Paradosso democratico e doppio standard
Se un Paese viene considerato talmente “non democratico” da invalidare le proprie procedure giudiziarie, ci si chiede come possa contemporaneamente soddisfare i rigidi requisiti politici ed economici necessari per far parte dell’Unione Europea e della sua area di libero movimento. Tale contraddizione rappresenta un doppio standard pericoloso e tossico per la legittimità comunitaria.
Da un lato, si applica un giudizio politico per proteggere un membro della cosiddetta “casta” istituzionale.
Dall’altro, si tende a chiudere un occhio di fronte a comportamenti antidemocratici, purché questi risultino convenienti nel breve termine.
Questa dinamica dimostra come l’Europa si trovi in una situazione in cui la difesa dei privilegi e delle immunità di alcune élite istituzionali prevalga spesso sul rispetto dei principi fondamentali di giustizia e uguaglianza.
La crisi della sinistra e la perdita di credibilità
Ancora più preoccupante è l’atteggiamento mostrato da una parte della sinistra, tradizionalmente impegnata a proclamare legalità ed equità. Nel caso Salis, questa stessa sinistra si è dimostrata la più disinvolta nel calpestare le regole e la sostanza della democrazia, mettendo in secondo piano il rispetto della legge a favore di ragioni politiche.
Quando l’alibi politico prevale sulla legalità, il risultato è un’Europa percepita come debole, incoerente e sempre più distante dai cittadini che dovrebbe rappresentare e tutelare.
Implicazioni per l’Europa futura
La vicenda Salis mette in luce la necessità urgente di riforme strutturali nel sistema democratico europeo. È indispensabile ridurre le discrepanze nelle valutazioni della democrazia e garantire coerenza tra i criteri di adesione e il rispetto effettivo delle norme democratiche. Solo così l’Europa potrà recuperare credibilità e avvicinarsi nuovamente ai valori di giustizia e uguaglianza che dichiara di difendere.

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