PatrioIncul4t1: La Pace Costosa che Paghiamo Noi

Pubblicato il 18 luglio 2025 alle ore 16:05

Nel vortice di un conflitto che sembra non avere fine, l'Ucraina continua a chiedere, e l'Occidente a fornire. Ma a che prezzo? E, soprattutto, chi paga il conto finale di questa follia militarista che, lungi dal portare la pace, sembra solo alimentare un'industria bellica sempre più famelica?

Parliamo di Patriot. Non sono giocattoli, ma sistemi di difesa missilistica tra i più sofisticati e costosi al mondo. Una singola postazione Patriot, ha un costo esorbitante di circa 1,1 miliardi di dollari. E non è finita qui: ogni singolo missile intercettore può variare da 3,7 milioni a 7 milioni di dollari per le versioni più aggiornate. Una batteria completa, composta da sei-otto lanciamissili capaci di trasportare fino a 16 intercettori ciascuno, può scaricare in un'unica "raffica" fino a circa 130 missili. Questo si traduce in una capacità di lancio che sfiora i 715 milioni di dollari alla volta. Attualmente, l'Ucraina disporrebbe di circa 10 di queste postazioni, il che significa una capacità di fuoco per singola carica pari a 7,15 miliardi di dollari. E non dimentichiamo che queste postazioni si possono ricaricare, più e più volte, senza contare il costo del personale – almeno 90 persone per ogni postazione – che si aggiunge al già salato conto.

Recentemente, Kiev ha alzato la posta, chiedendo allo "Zio Sam" altre 10 postazioni Patriot. Se questa richiesta venisse accolta, si arriverebbe a una capacità di lancio monouso di ben 14,3 miliardi di dollari, con una spesa complessiva per le sole postazioni di lancio che supererebbe i 22 miliardi di dollari. E qui arriva il bello, o il tragico, a seconda dei punti di vista: lo "Zio Sam" ha dichiarato che i Patriot arriveranno, sì, ma che a pagare sarà l'Unione Europea. Ovvero, noi.

In tutto questo aggiungiamo il 18esimo pacchetto di sanzioni alla russia ma che paghiamo sempre noi europei ed italiani in primis, con costo energia triplicato nel giro di pochi mesi.

Siamo la stessa Europa che ci ha imposto politiche di rigore e tagli draconiani per raggiungere il pareggio di bilancio o uno sforamento massimo del 3%. Abbiamo visto tagliare servizi essenziali, chiudere ospedali, ridurre pensioni, assistenza e trasporti, tutto ciò che dovrebbe caratterizzare uno stato civile e un tessuto sociale degno di questo nome. Ma quando si tratta di armamenti, di v4cc1n1 (di cui non si può nemmeno più parlare con libertà di espressione), di "green" o di altre "mangiatoie" per le multinazionali che dettano legge nel mondo, i soldi si trovano subito, come per magia.

Che importa se il prossimo ospedale è a 30 chilometri, o se accendere l'aria condizionata diventa un lusso per pochi?

Dopotutto, non ci ha forse detto un noto ex premier: "Volete la pace o il clima acceso"? E ancora: "Chi non si vaccina muore e fa morire"? E noi, come automi, a pendere dalle loro labbra, credendo ciecamente che un siero ci avrebbe salvato o che i Patriot possano davvero portare la pace.

L'uomo, in questo scenario sempre più distopico, dimostra di essere in balia dei potenti, un animale addomesticabile e ammaestrabile a piacere. Basta instillare un po' di paura, seminare la divisione, ed ecco che i più deboli si trasformano in portavoce del verbo mainstream.

È un sistema collaudato e perfezionato nel tempo per creare orde di fantocci, pronti a scagliare etichette divisive contro chiunque osi pensare con la propria testa.

Purtroppo, questo metodo inesorabile lascia sempre meno speranza per un risveglio di questi soggetti, che sembrano irrimediabilmente sotto l'effetto della droga della propaganda di sistema.

Temo che abbiamo raggiunto un punto di non ritorno.

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