
L'Ipocrisia della Sinistra sull'Immigrazione: Quando l'Ideologia Prevale sul Buonsenso
In un'Europa che si sta finalmente svegliando dalla favola dell'accoglienza indiscriminata, l'Italia rimane ostaggio di una sinistra che sembra vivere in un universo parallelo. Mentre nazioni di ogni colore politico stanno adottando misure concrete per arginare flussi migratori insostenibili, il partito di Elly Schlein continua imperterrito la sua crociata contro qualsiasi tentativo di regolamentazione.
La realtà che la sinistra italiana ignora
Il mondo sta cambiando, e rapidamente. La Gran Bretagna laburista - non esattamente un covo di estremisti di destra - ha recentemente annunciato una drastica stretta sugli ingressi. Trasferimenti forzati per gli irregolari, frontiere blindate, politiche che fino a ieri avrebbero fatto gridare allo scandalo i benpensanti di sinistra. Eppure, quando a farle è un governo progressista, improvvisamente diventano "necessarie misure di gestione dei flussi".
Ma in Italia? In Italia abbiamo una sinistra che combatte ogni minimo tentativo di regolamentazione come fosse un attacco alla civiltà stessa. Gli hotspot in Albania? Uno scandalo umanitario. Il processo a Salvini? Un atto dovuto. I rimpatri? Impossibili, inumani, da ostacolare con ogni mezzo.
La magistratura come braccio politico
Non possiamo ignorare l'elefante nella stanza: una parte della magistratura italiana sembra determinata a sabotare qualsiasi politica migratoria che non preveda porte aperte indiscriminate. Ogni provvedimento del governo viene sistematicamente smontato da sentenze che sembrano più manifesti politici che interpretazioni della legge.
Basta che un immigrato irregolare, magari con precedenti penali, si dichiari omosessuale e improvvisamente diventa intoccabile. Non importa se ha commesso reati, non importa se è entrato illegalmente: la sinistra e i suoi giudici hanno trovato il modo per renderlo inamovibile.
Il vero volto della "solidarietà"
Chiediamoci: a chi giova realmente questa ostinazione? Sicuramente non agli italiani, che vedono risorse già scarse dirottate verso un'accoglienza senza regole. Non agli immigrati regolari, che si trovano ingiustamente associati al caos generato da politiche irresponsabili. E paradossalmente, neanche agli stessi irregolari, spesso abbandonati in un limbo senza prospettive.
L'unico vero beneficiario è un partito alla disperata ricerca di consensi, che ha scelto di sacrificare il buonsenso sull'altare dell'ideologia. Una sinistra che preferisce parlare alla propria bolla piuttosto che affrontare la realtà.
È tempo di scelte responsabili
Mentre il mondo si muove verso politiche migratorie basate su regole chiare e sul rispetto della legalità, la sinistra italiana rimane ancorata a slogan vuoti e a un'accoglienza indiscriminata che ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Non si tratta di essere "contro l'immigrazione", ma di gestirla in modo sostenibile e razionale. Non si tratta di chiudere le porte, ma di sapere chi entra e a quali condizioni.
È ora che anche la sinistra italiana si svegli dal suo dogmatismo ideologico e inizi a pensare agli interessi reali dei cittadini italiani, invece che inseguire fantasmi ideologici che nemmeno i loro colleghi europei considerano più sostenibili.
G.B.
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